"Il caso dei marò non ha le caratteristiche di un crimine
punibile con la morte", ha dichiarato ieri all' Ansa, Syed Akbaruddin, il portavoce
del ministero degli Esteri indiano. Subito la gentile Emma Bonino, ha fatto
sapere al mondo(tramite Corriere della sera) che questo rischio della pena
capitale «è già stato ufficialmente escluso».
Staffan De Mistura, sulla
pena di morte ha detto”inconcepibile e neppure da prendere in considerazione”. “Avevo
già detto che la Nia poteva essere tentata di alzare il tiro, ma conta la
posizione del giudice e delle autorità indiane. A quel punto abbiamo le nostre
mosse e contromosse”.
Di ufficiale non c’è ancora niente,ma una cosa è certa l’Italia
è continuamente umiliata,al di la se l’Italia sia un grande o un piccolo paese,al
di la se l’Italia sia ben rappresentata,o non rappresentata,ma un punto è
chiaro Il governo presieduto da Letta ha
sbagliato tutte le sue mosse,e riconoscendo la giurisdizione del caso indiano
ha compiuto un atto incostituzionale.
Nella nota dell’Hindustan times si legge
“La NIA, che ha condotto l’istruttoria relativa ai due
Marines italiani accusati dell’uccisione di due pescatori del Kerala, ha
raccomandato che essi siano perseguiti secondo una normativa che preveda
l’applicazione della pena capitale. Il rapporto della NIA inviato al MHA
(ministero degli interni) nonostante
ripetute suppliche inviate dal MEA
(Ministero degli Esteri, ) per la considerazione di reati meno gravi. La NIA,
il MEA ed il MHA hanno confermato che il rapporto è stato circolato tra gli
interessati la tarda serata di martedì scorso .In precedenza, il ministro degli
esteri Salman Khurshid aveva assicurato agli italiani che i Marò non sarebbero stati accusati per
reati che contemplano la pena di morte. Khurshid prese questo impegno quando i
marines si rifiutavano di ritornare in India lo scorso febbraio. Il collegio di
difesa di Latorre e Girone hanno ribadito che i loro rappresentati hanno
sparato in acqua a presunti pirati e che non hanno mai sparato contro nessuno
deliberatamente per colpire. Il cuore del furioso dibattito nella fattispecie è rappresentato dalla legge
approvata nel 2002 : “The Suppression of Unlawful Acts Against Safety of
Maritime Navigation and Fixed Platforms on Continental Shelf” Act (SUA),
denominata SUA 2002, la quale dispone di comminare la pena capitale a chiunque
causi volutamente la morte di qualcuno in mare. Questo disposto è chiaramente
riferito dalla lettera dell’Art. 3 commi (g) ed (i) che recitano molto
crudamente che chi causa la morte di una persona va punito con la morte. Il MEA
è impegnato a risolvere in qualche modo questo punto per non fare giudicare i
Marò nell’ambito di questa (drastica e truculenta, ndr) normativa, anche per
non violare l’impegno che si era assunto Khurshid che dovrebbe rappresentare
una garanzia con piena sovranità. Ma la NIA ed il MHA la pensano diversamente e
ritengono che il file istruttorio prodotto sia del tutto valido e che decidere
la sorte dei marines è una prerogativa solo della Corte dell’India.
Il punto che dà da pensare è l’estensione della Sua act ai limiti
territoriali. Il diritto internazionale e marittimo stabiliscono a 12 miglia le
acque territoriali e a 24 miglia quella di zona contigua,nella quale alcune
funzioni vengono conservate:arrivo e
sbarco di clandestini,traffico di droga e di armi.
Anche gli indiani hanno ammesso che l’incidente è avvenuto a
20,5 miglia quindi fuori dalle acque territoriali e al di fuori dei casi che
prevedono le prerogative pertinenti a uno Stato,a quanto pare la Nia ha esteso
a 200 miglia la tutela dei propri interessi,aspettiamo sempre l’ufficialità,chiariamo.,queste
sono le anteprime.
Ma ritornando a noi bisogna dire chiaramente che chi ha fatto determinate scelte va
denunciato,il non riconoscimento della giurisdizione dell’Italia da parte di
questo governo è follia pura. La non richiesta di arbitrato internazionale e spocchiosamente
dire e far dire sempre le stesse cavolate,dalla gentile Bonino e dal
pugliesizzato(a mangiare)De Mistura.
Il prode Letta artefice e autore dell’intervento contro Terzi
all’annuncio delle sue dimissioni,ha preso in giro tutti dichiarando della
priorità del caso marò,e se non si riconosce ne la legge italiana,dove sono le
procure? E ne la legge internazionale? Che cavolo fanno li,e che cavolo fanno i
parlamentari e ancora non si sa chi ha dato gli ordini ,e ancora non si sa chi
è il regista di questo incubo.
Dov’è il Capo delle forze armate? Dov’è la gentile Ministro
degli esteri Bonino pronta a imbavagliare tutti e a bannare tutti nella sua pagina,tutti
quelli che chiedono dei marò Perché non hanno chiesto l’arbitrato
internazionale ?
Secondo il gen.Fernando Termentini “L'arbitrato internazionale è stato annunciato
l’11 marzo 2013 con un’Agenzia AGI delle 17,51 dall’allora Sottosegretario agli
Esteri Staffan de Mistura oggi Commissario di Governo per la vicenda dei due
Marò. Da quel momento non se ne è parlato più ed il Ministro degli Esteri Emma
Bonino che avrebbe dovuto attivarlo essendo subentrata alla Farnesina con il
nuovo esecutivo non lo ha mai portato avanti o, almeno, come sua abitudine non
ci ha informato. Il dott de Mistura invece ha dichiarato pubblicamente in
occasione di un’intervista alla trasmissione telefonica Zapping che non è stato
avviato perché sarebbero trascorsi anni. Motivazione non condivisibile in
quanto sconfessata dal parere di illustri Accademici esperti di Diritto
internazionale che ci dicono 60-90 giorni dalla formalizzazione”.
Ora l’intero paese si aspetta una cacciata a pedate del
governo attuale ,a prescindere dai giochetti che continueranno con l’India e su
questa base conviene rompere le relazioni diplomatiche ,è una questione di
dignità,hanno ceduto la giurisdizione e invito tutti a leggersi e rileggersi
le sante parole della gentile Bonino sulla risoluzione equa e rapida del caso.
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