venerdì 17 gennaio 2014

Dieci mesi di Bonino, dai due Marò alle armi chimiche Siriane, passando per il caso Quirico


E ci risiamo, notizia dell' ultima ora l' invio nel porto Italiano di Gioia Tauro di una nave incaricata del trasporto delle micidiali armi chimiche Siriane, sembra quasi che il M.A.E. Bonino lo faccia apposta a fare gli interessi di chiunque non sia Cittadino Italiano,ancora non capiamo come mai sia cosi' assente sui Fucilieri da due anni sequestrati in india, e passi per l' affare Kazako, e passi anche per gli scatti a Fiumicino in cui si ergeva di fronte a flash e telecamere per farsi immortalare e intervistare tronfia come non mai mettendo in evidenza il grande lavoro svolto dal suo ministero per la liberazione del giornalista de " la stampa " Domenico Quirico, salvo poi apprendere da altre fonti, ovvero il sito internet di 'Foreign Policy', rivista statunitense che si occupa di relazioni internazionali, che per il suo riscatto è stata pagata la somma di quattro  milioni di dollari.Ma ecco cosa riporta il sito
" A raccontarlo è stato Motaz Shaklab, membro dell'opposizione del Consiglio Nazionale Siriano, che si è occupato dei negoziati con i rapitori. 
"Ho visto i soldi con i miei occhi", ha detto Shaklab, "ed ero presente quando sono stati consegnati ai rapitori". I negoziati per la liberazione di Quirico, ha raccontato a 'Foreign policy', sarebbero durati tre mesi, durante i quali lo stesso Shaklab sarebbe riuscito a ridurre il riscatto a 4 milioni di dollari, sei in meno rispetto ai 10 richiesti in un primo tempo dai rapitori per Quirico e Piccicnin. Il negoziatore ha spiegato di essere stato quotidianamente in contatto con l'Italia e, in particolare, con una delle figlie del giornalista torinese, con il suo avvocato e con il ministero degli Esteri.  L'ambasciata italiana a Beirut, riferisce ‘Foreign Policy’ non ha confermato il pagamento del riscatto.  Nessun commento anche dalla Farnesina."

Riguardo ai due Fucilieri vi riproponiamo alcune interviste al M.A.E. 







ed ora il piatto forte, le armi chimiche...

VENERDÌ 17 GENNAIO 2014

SE LO DICE LA BONINO ....

ARMI CHIMICHE SIRIA A GIOIA TAURO, BONINO: "MASSIMA SICUREZZA"

Il trasbordo del materiale chimico dovrebbe avvenire alla fine del mese





Il ministro degli Esteri Emma Bonino ha assicurato che la questione delle sostanze tossiche provenienti dalla Siria che transiteranno per il porto di Gioia Tauro "sarà condotta con la ricerca della massima sicurezza".

In un'intervista sul Corriere della Sera, la responsabile della Farnesina ha spiegato: "La scelta non l'ho fatta io, ma mi pare che, dal punto di vista dei requisiti, l'indicazione del porto di Gioia Tauro sia conseguente. È un porto di eccellenza e le ragioni portate dal ministro Lupi mi sembrano convincenti".

"Tutto sarà condotto con la ricerca della massima sicurezza - ha continuato Bonino - Ma per essere chiari va detto che stiamo parlando di materiale tossico, non di armi chimiche. Nei container l'agente chimico e gli inneschi sono ovviamente separati: diventano armi solo se vengono messi assieme, di solito nella testata del razzo[sarà sosì o...]. Il trasbordo, che avverrà da banchina a banchina, senza stoccaggio, impiegherà più o meno 48 ore".

Sui tempi dell'operazione vi è ancora qualche incertezza: "Le operazioni sono un po' in ritardo per problemi in Siria. Il trasbordo sulla nave americana Cape Ray, a Gioia Tauro, dovrebbe avvenire a fine mese o a inizio febbraio. La Cape Ray poi distruggerà i materiali in acque internazionali mediante idrolisi. I residui saranno trasferiti in Germania e Gran Bretagna per essere convertiti in sostanze utilizzabili dall'industria".

Sembrerebbe inoltre che parte dei residuati saranno stoccati nell'ex base americana di Nardello, a Gambarie d'Aspromonte e in parte tombate nelle gallerie dismesse dell'A3 come riportato in questo articolo.
fonte : http://tentor-maurizio.blogspot.it/2014/01/se-lo-dice-la-bonino.html

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