Così il ministro della Difesa, dopo che la Corte suprema di New Delhi si è espressa sulla petizione urgente dell'Italia perchè a Latorre e Girone non sia applicata la legislazione antiterrorismo (che prevede la pena di morte). I supremi giudici hanno chiesto al governo indiano di `riconciliare il conflitto di opinione interno all`amministrazione`, rinviando l`udienza per 15 giorni
"Il governo Letta sin da subito ha cercato di essere attento, di incalzare ma con discrezione, senza alzare i toni, per cercare facili consensi e però a quel punto complicare la soluzione del caso. Abbiamo rinunciato subito a protagonismi e personalismi, proprio a tutela dell'unica cosa che ci interessa, cioè il bene dei due marò".
Lo ha detto Mario Mauro, ministro della Difesa (popolari Per l’Italia) , intervenendo a "Prima di tutto", su Rai Radio 1. "In questo momento, però - ha detto ancora Mauro - ci preme sottolineare che a dispetto di così tanto tempo senza la formulazione di accuse, è del tutto plausibile che Latorre e Girone tornino a casa: è l'unica soluzione che può preservare l'India dall'accusa di violazione dei diritti umani. In quale Paese democratico si può accettare che trascorrano due anni in un regime di privazione della libertà senza che il presunto reo si veda formulata un'accusa chiara?”.
Mauro ha spiegato: “Noi abbiamo messo a parte della questione non solo l’Ue, ma anche Washington; nei giorni scorsi ne ho parlato sia con Susan Rice, consigliere per la sicurezza Usa sia con il segretario alla Difesa Usa, Chuck Hagel. In questo momento, gli Usa, come molti altri Paesi, sono assai sensibili al tema della tutela del proprio contingente militare in Paesi esteri. Contingente che lavora per la pace e la democrazia, esattamente come facevano i due marò, che erano lì contro la pirateria”. Quindi per il titolare di Palazzo Baracchini il tema vero è di “come tutelare questi uomini e queste donne esiste se si pensi che gli Usa proprio in queste ore stanno decidendo se proseguire i propri sforzi in Afghanistan”. Per Mario Mauro “la comunità internazionale è quindi assai sensibile a questo tema, e poi siamo al paradosso, se pensiamo che l'attività anti-pirateria, quella che svolgevano Latorre e Girone e che svolgono molti Paesi europei nell'Oceano indiano, è a giovamento di quegli Stati, India compresa".
Mauro ha aggiunto: "Io mi attengo ai fatti. Anzitutto: Massimiliano e Salvatore sono innocenti; semmai spetta alle autorità indiane provare il contrario. I tribunali interessati sinora si sono sconfessati fra loro: la Corte suprema ha smentito quella del Kerala, e ha cassato quel processo. Quindi, adesso possiamo affermare fondatamente che i nostri fucilieri sono stati nel tritacarne delle elezioni del Kerala, con la sconfessione della Corte suprema; e adesso rischiano di finire nel tritacarne mediatico delle elezioni federali indiane e proprio per questo è inaccettabile che a distanza di due anni non siano state formulate con chiarezza le accuse ai due marò”.
Il ministro ha concluso che è inaccettabile “soprattutto che queste accuse oscillino fra tenere in considerazione la legislazione speciale, sull'antipirateria, che prevede la pena di morte, fattispecie questa vietata dalla Corte suprema indiana, e proprio per questo abbiamo fatto ricorso alla Corte suprema, offesa dalle altre autorità sia esse governative, come ad esempio la NIA , una sorta di FBI di quel Paese, sia tutte quelle autorità preposte alla vigilanza sulla correttezza delle procedure, seguendo le indicazioni della Corte".
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