giovedì 9 gennaio 2014

Marò,continua lo sciagurato accordo India- Italia sulla pelle di due uomini.

Diciamoci le cose come stanno,bisogna arrivare alle elezioni,poi la più grande democrazia del mondo ,l'India,insieme alla più grande democrazia per conto terzi del mondo,l'Italia applicheranno la soluzione che hanno già concordato da tempo,tutto sulla pelle dei due uomini,rassegnatevi su questo,non si nominano i Letta,la Bonino  i Saccomanni  e compagnia varia se ci fossero intenzioni e propositi diversi.Rileggendo con attenzione le notizie dell'Ansa si trova conferma.Dobbiamo arrivare alle elezioni indiane,prima di allora non si muoverà niente,assolutamente niente.La prova dell'inciucio e dell'accordo sottobanco secondo me sta nel rifiuto di chiedere l'arbitrato internazionale,per gli elicotteri si lo hanno chiesto per gli uomini no,vergognoso sotto tutti i punti di vista,e continuano in Italia a mandare zombie a parlare di cose di cui ignorano l'esistenza,giusto per favorire i mandanti.Una spettacolare Ritanna Armeni all'Italia in diretta ci  fatto vedere a che livello squallido siamo giunti ,il suo interlocutore  doveva essere Sechi,tra l'altro candidato con Monti,ma nessuno chiede perchè non è stato chiesto l'arbitrato internazionale?
Con l'arbitrato le risposte sarebbero arrivate in due mesi,e questo a prescindere se i giudici fanno festa o no.Se le elezioni sono importanti o no.
Un altro campione sempre sulla cresta dell'onda è il De Mistura che fa parte del coordinamento dei cinque non cacofonici,ascoltiamo le sue parole all'ansa e poi ascoltiamo invece i coordinatori non cacofonici indiani .

 
Maro': De Mistura,questione pena morte esclusa da tempo ++

(ANSA) - NEW DELHI, 9 GEN - "La questione della pena di morte applicabile ai maro' e' gia' da tempo totalmente esclusa, sia da passate dichiarazioni del ministro degli Esteri indiano Salman Khurshid, sia da prese di posizione al riguardo nel Parlamento di Delhi". Lo ha dichiarato oggi all'ANSA l'inviato speciale del governo italiano, Staffan de Mistura.
"La questione e' un'altra - ha proseguito - ed e' che la (polizia indiana) Nia tenta di usare una legge antiterrorismo (SUA Act) per capovolgere l'onere della prova a danno dei due fucilieri di Marina e per estendere la sua azione fuori dalle acque territoriali indiane".
"Noi ci opponiamo e ci opporremo con tutti i mezzi al SUA Act che e' una legge antiterrorismo e che non puo' essere neppure lontanamente contemplata nel nostro caso".
Per questo "seguiamo con attenzione - ha concluso - il dilemma con cui si confronta la Nia che non e' ancora in condizioni di presentare un rapporto credibile con i capi d'accusa".


(ANSA) - NEW DELHI, 9 GEN - Il ministro degli Esteri indiano

Salman Khurshid ha ricordato oggi al collega degli Interni,
Sushil Kumar Shinde, che l'India ha dato assicurazione
all'Italia che la vicenda dei maro' "non rientra nei casi in cui
si puo' applicare la pena di morte". Lo riferisce la Tv Cnn-Ibn.
L'emittente ha citato una
dichiarazione formulata da Khurshid all'uscita da un incontro a
New Delhi con Shinde e con il ministro della Giustizia, Kapil
Sibal: "Ho spiegato il punto di vista del ministero degli Esteri
sulla vicenda al ministro degli Interni", che peraltro "ha
l'ultima parola", ha sottolineato il capo della diplomazia di
New Delhi. "Ho ricordato - ha ancora detto - che esiste il fatto
che il governo indiano ha fornito un'assicurazione che i due
maro' non rischiano la pena di morte".
Secondo l'emittente si tratta di una situazione che
apparentemente non ha vie d'uscita perche' da una parte la
polizia indiana Nia puo' presentare un rapporto sul caso,
avvenuto fuori dalle acque territoriali, solo utilizzando la
Legge indiana per la repressione della pirateria (SUA Act) che
implica la richiesta di pena di morte. Dall'altra, se si rimuove
il SUA Act, per evitare l'incriminazione per la pena capitale e
si invoca solo il Codice penale, allora la Nia non ha
giurisdizione.

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