giovedì 18 luglio 2013

Bonino, Kazakistan & ENI...se la verità fa male...

"Per il PD sostenere la mia candidatura è una grande opportunità per uscire dal pantano: una proposta in grado di offrire un'alternativa liberale credibile a tutti quegli elettori, di destra e di sinistra, stufi della mancanza della democrazia"

Questa scritta appare nella pagina fb della bonino, e qui sotto riporto quanto ho scritto sulla sua pagina:

"...ma chi ha detto che siamo stufi per la mancanza di democrazia? per caso ne sa qualcosa? lo ha letto da qualche parte? non penso che sia un suo pensiero sincero, sarebbe il nuovo signor marziale del corriere dei piccoli, quello che predica bene e razzola male...perchè non siamo stufi della democrazia, siamo stufi di gente come lei, inefficace ed inetta, che farebbe bene oramai a sparire dalla scena politica ed entrare in quella fascia di persone che alla sua età si godono la pensione, e la sua sarà dorata senza dover andare a rovistare tra i rifiuti, come oramai capita a tantissimi meno fortunati...e si ricordi che è proprio la presenza della democrazia che ha portato gente inutile come lei al governo, quindi la democrazia esiste, è gente come voi che non la fa funzionare..."

Non so se si potrà leggere, di sicuro non riesco a condividerla se non a pagamento !!! E dopo la figuraccia con l'india e la sua assoluta assenza, ora la figuraccia con un altro paese del 3° mondo come il kazakistan o cosacchia a seconda di come si vuole... ma questo del 3° mondo ha ben poco... su wikipedia c'è anche questo:

indipendenza:
 Fu alzata per la prima volta il 6 giugno. Nel 1994 si svolsero nuove elezioni legislative che videro vincitore il Partito d'Unità Nazionale del presidente in carica. Le contestazioni dell'opposizione provocarono un'invalidazione delle elezioni da parte della Corte Costituzionale e una reazione del presidente Nazarbayev che sciolse il parlamento attribuendosi per decreto il potere legislativo. Il 30 agosto del 1995 fu adottata la nuova costituzione che aumentò i poteri presidenziali e nel dicembre dello stesso anno si svolsero nuove elezioni legislative e vennero create due camere parlamentari. Sempre lo stesso anno s'istituì un referendum per prorogare il mandato presidenziale sino al 2001, rendendolo di fatto vitalizio. Nel 1995 venne firmato un trattato con Uzbekistan e Kirghizistan per l'istituzione d'uno spazio economico comune.

privatizzazione:
Gran parte dell'economia del Kazakistan, gestita esclusivamente dallo stato fino al 1991, è stata privatizzata, comprese le compagnie televisive, elettriche e petrolifere. Circa 17.000 aziende sono state vendute. Il settore privato è dominato da un piccolo gruppo di importanti compagnie con interessi diversificati, che vanno dalle attività finanziarie e di investimento a negozi e ristoranti, tutte con legami stretti, spesso di parentela, con il governo.

risorse:
In termini di risorse naturali il Kazakistan è probabilmente il paese con la maggiore ricchezza pro capite al mondo. Il problema è condurre serie politiche di sviluppo e distribuire la ricchezza tra la popolazione, il che non è assolutamente facile in un paese dove la corruzione e il regionalismo sono profondamente radicati. Il paese possiede circa il 60% delle risorse minerarie dell'ex Unione Sovietica; vengono estratte grandi quantità di ferro nel bacino di Kustanaj nel nord-ovest, notevoli quantità di carbone nei dintorni di Karaganda e Ekibastuz, e inoltre petroliometano e diversi metalli usati nell'elettronica, nell'ingegneria nucleare e nella missilistica. L'ENI è uno dei più importanti partner privati del Kazakistan. Le relazioni con la compagnia italiana risalgono al 1992, quando venne firmato il primo accordo di ripartizione della produzione del campo di Karachaganak, nel nord del paese, di cui dal 1997 l'Agip è operatore e da cui già estrae il petrolio con una licenza per quaranta anni. Scoperto nel 1979 questo campo copre un'area di 450 km² e le compagnie si sono organizzate nel consorzio Karachaganak Integrated Organization (KIO) che vede la partecipazione di: ENI/Agip e British Gas (co-operatori al 32.5%), ChevronTexaco (20%) e la compagnia russa Lukoil (15%). Il progetto mira a espandere la produzione del campo, attiva dal 1984, dagli attuali 100,000 barili al giorno a più di 220,000 e ad aumentare la produzione di gas parallelamente.

oooooooohhhhhhhhh stupore.... ENI......ma guarda un po, e nessuno sapeva niente....lascio a voi l'IMMORALITA'
 DELLE AZIONI DI QUESTO GOVERNO !!!!!

bonino, prima che sia troppo tardi, te lo diciamo in maniera "equa" ed "incontrovertibile": FAI USCIRE I DUE MARO' DALL' india E DIMOSTRA ALMENO DI AVERE ANCORA UN PO' DI MORALE...poi puoi anche dimetterti, come altri tuoi amici di merende, voi all'Italia non servite....

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