Confesso che non avevo letto l’articolo “I problemi dell'Italia nel caso dei due marò” di Matteo Miavaldi
pubblicato da “China Files” il 9 luglio. La lettura induce per taluni aspetti a
sviluppare un’analisi sui quello che definirei “i problemi di Matteo Miavaldi”. Poche righe,
sicuramente lontane dalla maestria lessicale dell’autore dello scritto di cui
trattasi, piuttosto semplici opinioni di un cittadino qualunque.
Infatti, credo che nel 2013 chiunque presenti una propria
analisi su qualsiasi argomento ed inizi affermando “L'ingarbugliata vicenda dei
due marò in India è la cartina al tornasole di un'Italia afflitta da due enormi
fardelli che, nel 2013, rappresentano un handicap insostenibile: un rapporto
irrisolto col nostro passato fascista….” sicuramente è condizionato da
preoccupazioni che non possono che derivare da preconcetti.
Cosa c’entri, infatti, “il passato fascista dell’Italia”
con la vicenda dei due Marò l’autore dovrebbe spiegarlo e non limitarsi a
disseminare parole su un foglio di carta come sementa al vento. E’ come dire
che oggi tutti i problemi della Russia derivano dal passato comunista e
stalinista dell’ex Unione Sovietica o la Germania è condizionata da un retaggio nazista. Un qualunquismo che sicuramente
non contribuisce a fare chiarezza.
Piuttosto, porsi il problema che forse qualche carenza
nella gestione istituzionale del problema dei due militari in indebito ostaggio
dell’India, potrebbe derivare da
interpretazioni post comuniste ed antimilitaristiche, queste certamente
anacronistiche con la storia moderna .
Mi
chiedo come possa l’autore generalizzare al punto tale da affermare che tutti
(naturalmente meno che lui) hanno affrontato “ la
vicenda di Salvatore Girone e Massimiliano Latorre, i due fucilieri del
battaglione San Marco, partendo dall'intima e coriacea convinzione che non può
essere possibile, i nostri militari sono innocenti…..”. Forse qualcuno ha anche
avuto questo approccio ma a Miavaldi probabilmente sfugge il particolare che la
maggior parte di coloro che si sono occupati del problema lo hanno fatto e
continuano a farlo prescindendo dalle loro convinzioni ideologiche, ma solo per un senso di Stato che ad altri manca.
Costoro hanno sempre e solo difeso una tesi incontrovertibile:
quanto accaduto e se accaduto è avvenuto in acque internazionali (le acque
contigue non danno alcuna facoltà allo Stato rivierasco se non quelle di
intervento per contrastare il contrabbando o l’immigrazione clandestina) e l’India,
seppure democratica, moderna ed evoluta, non sta rispettando nemmeno l’immunità funzionale dei
due militari.
Matteo ci informa di aver scritto un saggio in cui “ ho provato a ricostruire la sequenza di
panzane e manipolazioni che la stampa di destra ha sciorinato per mesi,
convincendo i propri lettori di una verità
inesistente …..”. Anche qualcuno che vuol bene ai due Marò
come Alfredo d’Ecclesia ed il sottoscritto hanno molto immodestamente scritto
un libro “I Marò: Due
Italiani Dimenticati, editore Silvia Michela Carrassi, un lavoro pubblicato in
formato ebook non
avendo referenti editoriali. Noi ci siamo limitati a raccogliere e proporre documenti
ufficiali senza cercare di convincere il lettore, come invece sembra ammettere
il Miavaldi come scopo della sua Opera.
Un aspetto invece è assolutamente vero. “Qualsiasi sarà la
conclusione di questa Odissea giudiziaria, l'Italia rimarrà con due nodi irrisolti che, nel 2013, rappresentano un
handicap che, come nazione e popolo, dovremmo pretendere di non scontare più” .
Ma il Miavaldi ha dimenticato di specificare che mentre
l’Italia, la Germania, la Russia tentano di costruire il loro futuro sulle
ceneri di trascorsi storici assolutamente criticabili, altri Paesi come la Cina
non danno al popolo l’opportunità di un futuro di democrazia ma ripropongono
ogni giorno verità che la storia ha sconfessato e si impegnano ad esportarle
anche in altre aree geografiche dove le condizioni storiche, sociali e
politiche possono favorirne l’attecchimento. Il Kerala potrebbe essere uno di questi.
Non discuto sulla innocenza o colpevolezza dei due Marò, ma
la mia onestà intellettuale mi impone di sottolineare che a loro devono essere
assicurate le garanzie del diritto internazionale e delle Convenzioni ONU. L’India,
nonostante abbia sottoscritto ed accettato questo regole, mi sembra che non si
stia impegnando a garantire tutto ciò.
Questo è uno dei tanti concetti rimasti nella penna del
Miavaldi.
12 luglio 2013 – 18,00
Squallido personaggio forse autore dell' articolo che nel 1956 sulla Pravda affermava: I pacifici carri armati sovietici giunti a Budapest per festeggiare con la popolazione la rivoluzione vilmente aggrediti da ospedali armati...il poveraccio è tutto in queste righe...
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