giovedì 25 luglio 2013

METTIAMO LE COSE A POSTO

MEGLIO ESSERE CHIARI E ONESTI



Moltissime persone continuano a confondere la Nazione Indiana ( che è uno stato federativo) con lo Stato del Kerala  responsabile (per scelte politiche) del "pasticcio" dei Fucilieri del S. Marco.

Il Kerala (o Keralammalayalamകേരളം) è uno Stato dell'India meridionale, che occupa una stretta striscia della costa sud-occidentale del Paese con 33 387 677 abitanti  Governatore  Hansraj Bhardwaj



                                                                   Hansraj Bhardwaj

Chiamato Keralam dai suoi abitanti, il Kerala è lo stato indiano con il tasso di alfabetizzazione più elevato (oltre il 90% della popolazione). Le lingue ufficiali dello Stato sono l'inglese e il Malayalam... All'epoca dell'arrivo dei Portoghesi si diffuse il nome Malankar, nome ancora in uso.

 Il moderno Kerala nacque in seguito all'unione di tre regioni: il regno di Thiruvithamcoore, il regno di Kochi e la provincia del Malabar. Inizialmente Thiruvithaamcoore e Kochi furono fusi nel Thiru-Kochi (1º luglio 1949); ad essi si aggiunse, su proposta della Commissione per la Riorganizzazione dello Stato voluta dal governo indiano, il Malabar (1º novembre 1956).
L'attuale primo ministro è Oommen Chandy, eletto dopo la vittoria del Partito del Congrresso Indiano a scapito del Partito Comunista dell'India nelle ultime elezione tenutesi nel maggio 2012.
La politica del Kerala è contrassegnata dal continuo cambio di potere ogni 5 anni dove si alternano al Governo il Partito Comunista dell'India (di orientamento marxista) e il Partito del Congresso Indiano
La presenza del Partito Popolare Indiano (Bharatiya Janata Party , BJP) è minima in questo stato. Questo è un dato rilevante alla luce degli eventi che hanno caratterizzato i governi BJP, di stampo nazionalista e di difesa dell'identità induista. Infatti il BJP conta pochi elettori in Kerala anche grazie alla presenza quasi omogenea di induisti, musulmani e cristiani.
Da notare che il Kerala è stato il primo Stato al mondo ad aver eletto un candidato Comunista democraticamente (E.M.S. Nampoothiripad), che divenne 1° Primo Ministro del Kerala nel 1956, dopo la riorganizzazione dei confini dello stato seguente l'indipendenza ottenuta dall'India nel 1947. La politica e l'essere membro di un partito sono concetti molto sentiti in Kerala.   D'altro canto grazie alle politiche progressiste del CPI il Kerala vanta un tasso di alfabetizzazione del 91% (il più alto dell'India) Usando termini per lo più occidentali potremmo dire che il Kerala è fortemente di sinistra ed è la "roccaforte rossa" dell'India essendo i due partiti più grandi l'uno comunista e l'altro socialista.
Detto questo bisogna valutare il periodo e il contesto del caso dei nostri Fucilieri.
Quelli che spinsero, Magistratura, Polizia, Guardia Costiera e Vertici governativi furono i dirigenti del partito BJP, che non persero tempo a sobillare la comunità dei pescatori, che cavalcavano l'onda del nazionalismo anti Italiano (Sonia Gandi) pensando di trarne un vantaggio elettorale e con la complice buona fede prima dell'armatore della E. Lexie che pensava ad un semplice controllo, poi del console Italiano di Mumbai, che cadde nella trappola della Polizia permettendo lo sbarco dei due Fucilieri valutando anche che la cosa si sarebbe risolta a livello diplomatico. 
Tralasciamo falsificazioni di atti giudiziari, perizie taroccate, verbali modificati, testimonianze contraddittorie e tutto il resto quando venne interessata la Corte Suprema di Delhi apparve chiaro a tutti che: togliendo il caso al Kerala e avviare nuove indagini affidandole alla NIA (organismo che si occupa prevalentemente di antiterrorismo)
i giudici, fin da subito, mettevano in dubbio l'operato dei funzionari Keralitesi.
Infine subentra la nostra furbissima diplomazia pilotata da un primo ministro tecnico e da funzionari inetti che con un tanto decantato "Low Profile" risarciscono i familiari delle vittime, versano cauzioni, mettono in difficoltà il nostro ambasciatore firmando Affidavit a cuor leggero per poi pensare di non rispettare quanto firmato e tradendo la parola data.
Questo, forse sarà usuale  in Italia ma non in India dove è prevalente la cultura anglosassone e la parola data ha , di fronte alla magistratura valore assoluto  indipendentemente dai soprusi iniziali della vicenda, allora mi chiedo:-
E' colpa degli Indiani se i nostri Diplomatici si rivelano delle nullità?
E' colpa degli Indiani se le trattative che il governo vuole fare cozzano contro la loro costituzione?
E' colpa degli Indiani se le indagini devono subire rinvii per la mancata audizione di 4 testi.
E' colpa degli Indiani se i nostri governanti non funzionano?
Per questi motivi mi sento di dire: no signori la colpa è solo nostra, nostra perché siamo un popolo di creduloni; nostra perché diamo credito ai partiti; nostra perché non abbiamo più quei valori che facevano dell'Italia una grande Nazione; nostra perché permettiamo ancora ad un migliaio di sanguisughe, truffatori, ladri, malversatori, intrallazzatori, voltagabbana, corrotti, mentitori ecc. di approfittare della buona fede di molti e, con l'aiuto di pochi, affossare l'Italia in nome di un economia che non esiste più.
Quindi facciamo un esame di coscienza, l'India avrà i suoi torti ma noi abbiamo tantissime colpe.


2 commenti:

  1. L'India ha le sue colpe ma le colpe maggiori le hanno i "super esperti" italiani, i migliori mediatori internazionali addirittura che non hanno capito fin dall'inizio che la regola principale della mediazione è quella di rispettare le leggi della controparte ma nello stesso tempo pretendere che la controparte rispetti ciò che si è impegnata a rispettare in ambito internazionale. Non ricorrere ad un arbitrato internazionale ma prediligere il braccio di ferro per non far ascoltare quattro testi dalla controparte una volta che si è accettato di delegargli l'onere del giudizio è un arbitrio che porta alla sconfitta. Di questo e di altro dovranno rispondere in molti dopo il rientro definitivo dei due marò in Italia. Da più parti i responsabili della gestione del problema continuano ad assicurare che alla fine del 2013 tutto sarà risolto ma continuano a mostrare i muscoli di fronte a richieste accettabili indiane dopo essersi calati le "brache" nei confronti dell'India fin dal primo momengto !

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  2. Condivido in pieno le parole del gen.Termentini.

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