Il vosssstro capo di stato, parla in questi termini dei due marò:
Il Capo dello Stato avverte: "Non ci si avventuri a creare vuoti, a staccare spine". Sul caso Ablyazov: "Una storia inaudita".
Crisi, stabilità di governo, la giustizia i casi Ablyazov e Calderoli: su questi temi si è soffermato il capo dello Stato Giorgio Napolitano rivolgendosi stamattina all'Associazione della stampa parlamentare al Quirinale.
CRISI - Quello che "deve anche oggi avere il primo posto nella nostra attenzione collettiva", per le istituzioni e per i partiti, "è la criticità delle condizioni economiche e sociali del nostro Paese. L'ultimo anno è stato tra i più intensi e inquieti della storia repubblicana, ci sono stati eventi straordinari, momenti di tensione e persino rischi di paralisi nella vita pubblica senza precedenti". E poi: "Il clima di fiducia verso l'Italia può variare positivamente in presenza di una valida azione di governo e di un concreto processo di riforme ma potrebbe peggiorare anche bruscamente dinanzi a una nuova destabilizzazione del quadro politico italiano".
GOVERNO - Ed è a questo punto che Napolitano blinda l'Esecutivo presieduto da Enrico Letta: "E' indispensabile proseguire nella realizzazione degli impegni del governo Letta, sul piano della politica economica, finanziaria, sociale, dell'iniziativa europea, e insieme del cronoprogramma di 18 mesi per le riforme istituzionali". E avverte: "Non ci si avventuri a creare vuoti, a staccare spine, per il rifiuto di prendere atto di ciò che la realtà politica postelettorale ha reso obbligato e per una ingiustificabile sottovalutazione delle conseguenze cui si esporrebbe il Paese. Il governo Letta, in soli due mesi e mezzo, ha saputo guadagnarsi riconoscimenti e apprezzamenti per la sua capacità di iniziativa e di proposta. Se viene messa a repentaglio la continuità di questo governo, i contraccolpi a nostro danno, nelle relazioni internazionali e nei mercati finanziari, si vedrebbero subito e potrebbero risultare irrecuperabili. Il semestre italiano di presidenza europea, nella seconda metà del 2014, è occasione cruciale e banco di prova per il rilancio dell'Europa e per il ruolo di uno Stato fondatore come il nostro".
GIUSTIZIA E BERLUSCONI - Per Napolitano, occorre "affidarsi con rispetto alla Cassazione. Si sgombri il terreno da sovrapposizioni improprie, come quelle tra vicende giudiziarie dell'on.Berlusconi e prospettive di vita dell'eventuale governo. Dovrebbe riconoscersi - ha proseguito Napolitano - che è interesse comune affidarsi con rispetto, senza pressioni né in un senso né nell'altro, alle decisioni della Corte di cassazione, e fidarsi correttamente, chi ha da difendersi all'esercizio dei diritti e delle ragioni della difesa".
IL CASO ABLYAZOV - "Una storia inaudita", l'ha definita il capo dello Stato. C'è stata reticente rappresentazione distorsiva caso Così il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, giudica la vicenda della "precipitosa espulsione dall'Italia della madre Kazaka e della sua bambina, sulla base di una reticente e distorsiva rappresentazione del caso e di pressioni e interferenze".
CALDEROLI - "E' tempo di levare un argine comune" contro "l'ingiuria indecente e aggressiva, specie se a sfondo razzista o maschilista, e ancor più se pronunciata da chi dovrebbe unire alla dignità personale quella istituzionale". Così il presidente Napolitano commentando anche le frase razziste di Roberto Calderoli.
Ecco perchè:
RispondiElimina- Debito pubblico: record a 2.074 miliardi, veleggiamo verso il 130% del Pil;
- Debito aggregato di Stato, famiglie, imprese e banche: 400% del Pil, circa 6mila miliardi;
- Pil: atteso un altro -2% quest'anno. Si aggiunge al -2,4 del 2012;
- Rapporto deficit/Pil: 2,9% nel 2013. Peggioramento ciclo economico Imu, Iva, Tares, Cassa integrazione in deroga lo portano ben oltre la soglia del 3%;
- Prestiti delle banche alle imprese: -5% su base annua nei mesi da marzo a maggio. In fumo 60 miliardi di prestiti solo nel 2012;
- Sofferenze bancarie: a maggio sono salite del 22,4% annuo a 135,5 miliardi;
- Base produttiva: eroso circa il 20% dall'inizio della crisi;
- Ricchezza: bruciati circa 12 punti di Pil dall'inizio della crisi. 200 miliardi circa;
- Entrate tributarie: a maggio -0,7 miliardi rispetto allo stesso mese di un anno fa (a 30,1 miliardi, -2,2%). Nei primi 5 mesi del 2013 il calo è dello 0,4% rispetto ai primi 5 mesi del 2012;
- Gettito Iva: -6,8% nei primi 5 mesi del 2013, un vero disastro;
- Potere d'acquisto delle famiglie: -94 miliardi dall'inizio della crisi, circa 4mila euro in meno per nucleo;
- Disoccupazione: sfondata quota 12,2%, dato peggiore dal 1977;
- Disoccupazione giovanile: oltre il 38%;
- Neet: 2,2 milioni nella fascia fino agli under 30, ragazzi che non studiano, non lavorano, non imparano un mestiere, totalmente inattivi;
- Precariato: contratti atipici per il 53% dei giovani (dato Ocse);
- Ammortizzatori: 80 miliardi erogati dall'Inps dall'inizio della crisi tra cassa integrazione e indennità di disoccupazione.