DAL
BLOG DI FERNANDO
TERMENTINI
Signor Ministro,
mi permetto di disturbarLa in quanto fiducioso di potere
aprire una costruttiva comunicazione con una personalità che ha improntato la
Sua lunga storia politica ed istituzionale su un approccio laico e liberale sintetizzato nel titolo “Non Mollare” il primo quotidiano
clandestino antifascista stampato a Firenze nel 1925.
Ho
fiducia nella Sua caratura intellettuale che durante la Sua vita politica l’ha
sempre spinta a lottare per l’affermazione dei diritti umani, per il rispetto
del Diritto Internazionale e perché fosse
istituito un Tribunale Penale Internazionale preposto a giudicare nel mondo intero “i crimini contro l’umanità,
crimini di guerra e genocidio”.
Una stima che mi incoraggia a tornare a scriverLe per chiederLe
di concretizzare con un atto palese e coerente ai moderni sistemi comunicativi,
che consenta al cittadino di
confrontarsi con un Ministro della Repubblica, soprattutto su temi importanti.
Fra i possibili e più significativi, quello di garantire i
“diritti umani e di funzione” a due cittadini italiani, i due Fucilieri di Marina
Massimiliano Latorre e Salvatore Girone ormai da troppo tempo ostaggio
dell’India ed in attesa di un giudizio “equo e rapido” che dovrebbe emettere un
tribunale che, peraltro, il Diritto Internazionale, ci dice non avere competenza
di giudicare.
Una vicenda che mi coinvolge sul piano etico come cittadino
e come ex Ufficiale italiano impegnato a lungo come Peace Keeper per garantire,
su mandato delle Nazioni Unite, la
stabilità e la pace. Un professionista anche attento a problemi contingenti a
favore delle popolazioni locali come il
pericolo della presenza delle mine anti persona tema a Lei noto e per il quale
negli anni si è impegnato a lungo anche compromettendo la propria integrità
fisica. Un italiano che “non molla” come titolava il quotidiano dell’allora
nascente partito radicale.
Un operatore di Pace, che indossando
l’uniforme, si è impegnato in aree di crisi del mondo, coerente a quanto da Lei un tempo affermato “Può sembrare paradossale, certamente amaro se “da
convinta nonviolenta quale sono da sempre” mi ritrovo a condividere, se non
addirittura a invocare, l'uso della forza da parte della comunità
internazionale per mettere fine ai crimini contro l'umanità che vengono
impunemente perpetrati in un angolo d'Europa chiamato Bosnia. Sia chiaro: non
sono pacifista, non sono per la pace ad ogni costo, soprattutto quando il costo
è qualcun altro a pagarlo e a questo prezzo. Sono, invece, per la supremazia
del diritto ad ogni costo, ed è amaro doversi arrendere all'evidenza che
esistono circostanze storiche in cui la difesa della legalità non può essere
affidata, ancorché temporaneamente, che all'uso delle armi”.
Ebbene
Massimiliano Latorre e Salvatore Girone rispettosi del loro impegno verso lo
Stato sancito da un giuramento, si trovano in ostaggio dell’India proprio perché
coinvolti in eventi connessi con il loro ruolo istituzionale nel rispetto di
una Legge nazionale.
Io
e tantissimi altri cittadini italiani siamo sempre di più preoccupati per la sorte
dei nostri militari in quanto vediamo allontanarsi sempre di più l’indebito
processo da Lei e dal dott. De Mistura
reiteratamente definito “giusto, equo e rapido” e della mancanza
dell’affermazione della sovranità nazionale, che un arbitrato internazionale potrebbe invece
riconsegnarci.
Gradiremmo
poter avere la possibilità di poter esprimere a Lei ogni tanto un nostro
pensiero, utilizzando un sistema comunicativo moderno, potente ed efficace
quale il Social Network rappresentato da Facebook, che mi sembra che anche Lei
utilizzi e prediliga attraverso varie pagine fra cui la più importante per
numero di inscritti, quella al link https://www.facebook.com/pages/Emma-Bonino/9005388225?ref=ts&fref=ts.
Una pagina molto attiva in passato, alla quale era
possibile accedere ed ora invece interdetta forse per motivi tecnici o per una
precisa scelta. In moltissimi auspicheremmo poterla invece utilizzare per mantenere aperto un link con il
nostro Ministro degli Affari Esteri, per attivare un civile, democratico e
costruttivo confronto.
Si può fare qualcosa Ministro ? Possiamo sperare che una
figura come Lei, massima espressione del radicalismo liberale dell’età
repubblicana, garante dei diritti umani e delle regole internazionali come
varie volte dimostrato con atti concreti, come quando nel febbraio 1995, accusò il Canada di "un atto di pirateria
internazionale", in quanto la marina militare canadese aveva intercettato a cannonate e sequestrato
l'intero equipaggio di un peschereccio spagnolo ?
Io sono certo della Sua
disponibilità ed apertura nei confronti di tanti italiani che vorrebbero
confrontarsi con Lei e spero di non essere smentito.
Aspettiamo tutti con fiducia un Suo cenno di
apertura la conferma delle Sue convinzioni in tema di libertà, democrazia ed
espressione del libero pensiero.
Un cordiale saluto
Fernando Termentini
18 luglio 2013 -
ore 10,15
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