In un articolo uscito oggi sul sole 24 ore,Stefano Folli fa
una dinamica entusiasta della gestione della politica estera da parte del
Ministro degli esteri Emma Bonino e mette in rilievo i due punti fondamentali :“Senza
enfasi, anzi, con molta prudenza, Emma Bonino dimostra di saper gestire quella
complessa matassa che è la politica estera. E per l'Italia di oggi politica
estera vuol dire soprattutto due punti cerchiati in rosso nell'agenda: il
cosiddetto "Datagate", cioè il sospetto di spionaggio elettronico da
parte dei servizi americani a danno degli alleati europei; e il caso tuttora
irrisolto dei due marò del San Marco trattenuti in India”.
L’editorialista continua poi tessendo le lodi a questa
esperta santa donna,che diventa una risorsa irrinunciabile per il paese “In entrambe
le situazioni il ministro Bonino sta attingendo a quel bagaglio di esperienza
politica che non le manca e che in certi momenti diventa, come è ovvio, una
risorsa irrinunciabile. Non è facile, ad esempio, affrontare la questione
"Datagate" senza scivolare nel manierismo anti-americano e
anti-atlantico… la posizione italiana
privilegia il dato di fondo, anche nel rifiuto all'asilo per Snowden: non si
può "incrinare la fiducia fra alleati". Non si può, in altre parole,
usare un incidente dai contorni oscuri per allentare i vincoli fra Europa e
Stati Uniti, e tanto meno fra l'Italia e il suo storico alleato. Sarebbe un
atto di autolesionismo, oltre che un favore fatto agli avversari dell'America
nel mondo. Che essi siano in Russia, in Cina o magari in qualche circolo
politico tedesco. Questo è l'aspetto politico che davvero conta. Il resto
attiene ai "chiarimenti" che sono stati chiesti, consapevoli peraltro
che il caso va inquadrato nelle sue esatte dimensioni. Per quanto ci riguarda,
i nostri servizi hanno escluso che l'ambasciata a Washington sia stata
sottoposta a spionaggio. Il che aiuta a ridimensionare, almeno in parte,
l'affare. Il passo successivo sarà rinsaldare il "patto di fiducia"
inter-atlantico, aiutando l'Europa a parlare – se possibile – con una voce
sola. L'Italia potrà dare un contributo in tal senso”.
Se all’irrituale Presidente Napolitano toccava il compito di
far finta di chiedere chiarimenti ,la Bonino subito doveva mettere in chiaro da
che parte sta l’Italia,e lavorare per portare pace e armonia tra gli alleati,del
resto l’hanno voluta i poteri forti per
curare e tutelare i propri interessi.Nemmeno una parola sulla violazioe della
privacy da parte dei cittadini italiani,europei
e di tutto il mondo,ma si sa questi non sono argomenti che interessano
ai poteri forti…
Sul secondo punto invece Stefano Folli ignorando
completamente quello che è accaduto,e ignorando completamente le scelte fatte e
le dichiarazioni di questo governo,Bonino compresa ,si lancia in un ardita del
fare ,di trame sapientemente elaborate dove la grande risorsa irrinunciabile
Bonino,darà tutto il suo grande contributo :”Circa il secondo punto (i marò in
India), il fatto che si siano spenti i clamori intorno alla vicenda non sembra
essere segno di indifferenza o dimenticanza. Forse è il contrario. Qualche
indizio lascia pensare che le autorità indiane siano oggi meno intransigenti di
ieri. Certo, si tratta di procedere un passo alla volta con molta
circospezione. Un incontro a Palazzo Chigi si svolge stamane, alla presenza di
Letta e di tutti i ministri interessati. L'importante è che i contatti si
svolgano con discrezione, senza colpi di testa che sarebbero del tutto
controproducenti, come dimostra l'esperienza del recente passato.
Per l'Italia la situazione è mortificante, non c'è bisogno
di sottolinearlo. Ma è evidente che a questo punto il compromesso si troverà
solo se gli indiani sentiranno di aver salvaguardato a sufficienza il loro
orgoglio nazionale. Un aspetto che riguarda il lato psicologico della politica
molto più del diritto internazionale. Al di là di possibili contropartite su
cui al momento non ci sono notizie.
Ne deriva che, allo stato delle cose, c'è solo da proseguire
sul sentiero intrapreso. In questi mesi si è registrata assoluta armonia fra i
ministri italiani (Esteri, Difesa, Giustizia) ed è bene che così sia anche nel
prossimo futuro. Qualcuno ritiene che la soluzione del problema sia più vicina
di quanto si pensi. Manca qualsiasi conferma, per la verità, ma è
incontestabile che negli ultimi due mesi non si sono registrati ulteriori
elementi di tensione o di incomprensione fra Roma e New Delhi. Anche qui il
ministro degli Esteri sta tessendo la sua trama. Lasciamogli il tempo di
lavorare”.
Quello che dimentica di dire Folli e se vuole può andare a
leggersi tutte le dichiarazioni dei rappresentanti del governo,che rinunciare
alla diplomazia è una porcata,sia nei confronti dei due marò che nei confronti dei
cittadini italiani. Che affidare totalmente alle ragioni inesistenti dell’India
due ragazzi innocenti significa già aver fallito ,che puntare sull’accordo
ratificato a ottobre 2012 con l’India per far scontare la pena in Italia è una
porcata,e che tutti gli italiani in questo momento sono ostaggi.
Da questo punto di vista e guardando ai fatti ,la risorsa
irrinunciabile,insieme ai suoi colleghi ha già fallito la missione. E’Pregata
di andarsene.
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